commenti di Ale dopo Siena-Juventus

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  1. delpierina93
     
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    Del Piero: «Mi sono sempre impegnato»
    Il capitano bianconero: «Non è stata solo colpa di Ranieri»

    SIENA, 24 maggio - «Io mi sono sempre impegnato». Alessandro Del Piero rientra come titolare dopo due partite e fa due gol e un assist. Bel modo di festeggiare l'esordio in panchina di Ferrara e il ma volendo pensare male sembra quasi che l'addio di Ranieri abbia coinciso con la sua giornata perfetta. «No, non è così - dice il capitano della Juventus a Sky - io mi sono sempre impegnato al massimo. Sono felice oggi di aver fatto due gol all'esordio di Ferrara ma ne avevo fatti 19 con Ranieri. Purtroppo sono mancati nell'ultimo periodo e mi dispiace essere arrivati a questo punto». Fatto sta che quando è entrato in campo con la fiducia dell'allenatore, questo è stato ampiamente ripagato. «Mi ha dato fiducia e l'ha conservata nell'arco della partita - fa notare Del Piero alludendo forse alle tante sostituzioni di Ranieri - sono felice di quello che ho fatto dopo aver rischiato di non giocare in questa settimana, per noi era importante vincere così».

    «NON E' STATA TUTTA COLPA DI RANIERI» - Fiducia a lui ma anche a Camoranesi e Nedved. «Credo che Ranieri abbia un modo di vedere le cose che in fondo può spiegare solo lui. Però bisogna ammettere che nelle vittoria siamo stati tutti bravi e nei periodi difficili non è stata tutta colpa di Ranieri. Poi chi viene chiamato a giocare, come me oggi, deve dare il meglio. Ed è successo anche con Pavel e Camoranesi». Ferrara promette dunque bene come allenatore. «Io l'ho conosciuto come compagno e come responsabile del settore giovanile. Devo dire che è stato pronto e deciso alla prima esperienza: è andata bene ed è questo l'aspetto fondamentale di oggi».

    tuttosport.com

    :best: :best: :best:

    Edited by delpierina93 - 25/5/2009, 15:47
     
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  2. fenomenalex
     
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    Ale è la juve!!!!!!
     
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  3. Concy10
     
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    Del Piero: "Segnavo anche prima"
    Il capitano: «Conoscono Ciro, si fa sempre trovare pronto. L'esonero di Ranieri? Io non c'entro niente»
    MASSIMILIANO NEROZZI
    INVIATO A SIENA
    Rinasce chiacchierando con un amico che da sei giorni gli fa pure da allenatore, Alex Del Piero, e si riprende il territorio di caccia, dopo due panchine filate, e il gol su azione, scomparso dal campionato da oltre due mesi. Così il numero 10 affonda il Siena, con linguaccia mostrata al mondo, come ai bei tempi: sventola su punizione per squilibrare subito la sfida e nella ripresa timbro del 3-0, mettendo dentro a porta vuota dopo aver depistato il portiere.

    Pare davvero un altro, e forse lo è davvero, rispetto a quello che ultimamente Claudio Ranieri imbullonava alla panchina. Neppure Alex, però, scarica le responsabilità, da buon capotribù: «Non credo proprio che la colpa fosse tutta del tecnico - dice uscendo dagli spogliatoi - perché così come erano divisi i meriti quando si vinceva, così erano divise le responsabilità quando le cose andavano male». Non ci sta neanche a essere messo tra gli ammutinati, Del Piero: «Se ho avuto un ruolo nell’esonero? Dico solo che ho fatto due reti con Ferrara e 19 con Ranieri». Neppure l’avevano consultato: «Non c’è stato alcun colloquio - spiega -, quelle sull’allenatore sono scelte che spettano alla dirigenza ed evidentemente non avevano bisogno di parlare per decidere. Per un po’ ho pensato che erano quarant’anni che la Juve non esonerava un tecnico, poi mi sono concentrato sulla partita».

    Però, con il cambio di comandante, s’è rimesso il costume da supereroe, quello dello scorso autunno, quando tenne in piedi la Juve, in Italia e in Champions League, sparando dritto, soprattutto da fermo: con quella di ieri, fanno sette punizioni vincenti, cui vanno aggiunti cinque rigori, per ventuno gol stagionali. Questo era Alex Del Piero, bastava solo innescarlo di nuovo. C’è riuscito Ferrara, si deduce, che deve aver fatto benino il lavoro d’analista, il primo mestiere che s’era cucito addosso: «La sera prima della partita ho parlato con Alex - ha raccontato il tecnico - per capire quali erano le sue condizioni fisiche, perché in settimana aveva preso una botta alla coscia». Mica è stata una mera questione fisica, comunque: «Da Del Piero ho avuto la reazione che mi aspettavo - continua Ferrara - e come capitano doveva dare una risposta, una scossa. Ed è successo». D’altronde, più reagisce chi più è arrabbiato, e le due panchine filate hanno pesato: «Ho puntato sulla sua voglia di riscatto, perché a volte contano anche queste cose - ammette l’allenatore - e Alex era in ballottaggio con Amauri e Trezeguet per un posto a fianco di Iaquinta, che adesso è il nostro attaccante più in forma. Mi ha ripagato, non solo con i due gol, ma con il lavoro di copertura che gli avevo chiesto, difendendo subito sul loro portatore di palla».

    Del Piero ha risposto, sul prato e fuori: «Ferrara mi ha dato fiducia - aggiunge Alex - e l’ha conservata anche durante la partita. Sono contento di quello che ho fatto, anche perché in settimana ho rischiato di non giocare. Ma per noi l’importante era vincere, anche così, come abbiamo fatto». Merito del tecnico, anche: «Ferrara l’ho avuto come compagno, come responsabile delle giovanili, si è fatto trovare sempre pronto, deciso anche alla prima esperienza. Oggi è andata bene, ed è fondamentale». Da buon allenatore, Ferrara non ha risparmiato versacci anche al capitano: «Mi sono arrabbiato perché Alex, e prima di lui Iaquinta, ha avuto per due volte la possibilità di chiudere la partita: deve farmi stare in panchina più tranquillo», sorride il tecnico. C’è stato anche qualche sorriso, come quando Ciro ha gridato qualcosa ad Alex poco prima della punizione vincente: «Gli avevo ricordato lo schema: prevedeva di metterla all’incrocio». Non capitava dall’11 gennaio.

    LaStampa.it
     
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  4. Delpierina10
     
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    Del Piero: «Importante vittoria in un momento delicatissimo»

    Lo chiama “mister Ferrara” e questo fa davvero un po’ effetto. Compagni di tante battaglie, Del Piero e Ferrara ora sono rispettivamente giocatore e allenatore. Uno in campo, l’altro in panchina, sono stati determinanti per la vittoria di Siena, che vale, tra l’altro, l’aggancio al Milan al secondo posto in classifica. Un Del Piero sorridente, che commenta la “prova” di Ferrara in panchina: «È stato pronto, pur non avendo esperienza da allenatore, e deciso. Ha conquistato una vittoria che mancava da tanto tempo».

    Nonostante il problema fisico accusato in settimana, Ferrara ha scelto di far giocare Del Piero e lui ha risposto alla grande: «Mi ha dato fiducia e l’ha conservata durante la partita. La cosa più importante comunque, quella che mi rende più felice, è che sia andata bene la partita perché per noi era un momento delicatissimo».

    Del Piero chiude con una battuta su Paolo Maldini, che lascia il calcio: «Voglio salutarlo perché è il numero uno per eccellenza, sotto tutti gli aspetti. È incredibile la capacità che ha messo sempre in ogni allenamento, in ogni partita e lo spirito con cui ha vissuto la sua carriera»

    juventus.com

    Grande Ale e grande doppietta!! :best:
     
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  5. Concy10
     
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    Alex azzera Ranieri
    «Con la Lazio ha escluso me, Camoranesi, Nedved e ha perso»
    «Ciro mi ha dato fiducia e l’ha conservata per tutta la partita.
    Solo Ranieri può spiegare certe altre scelte...»




    NOSTRO INVIATO
    ELVIRA ERBI’
    SIENA. Alex all’ennesima potenza. Alex che finisce sotto la curva come quando era un ragazzino, sommerso dal-l’affetto del gruppo. Alex che riporta la Juve in paradiso dopo due mesi passati all’inferno. Alex 2 la riscossa, perché la vendetta non è della casa. Massì, era scritto: servivano i gol di Del Piero per sbloccare la situazione. Lui, ammaccato in settimana e colpito duro da compagno
    Tiago (spedito in tribuna, così impara...), che parla a tu per tu con mister Ciro nella sera della vigilia e gli conferma: il capitano è pronto alla battaglia.

    DELIZIE E battaglia sia. Con due sigilli, uno su punizione a sbloccare la gara, uno su azione combinata e accerchiamento a Curci superato in agilità allo scadere. Basta? No, perché Alex all’ennesima potenza serve pure l’assist al bacio che porta Marchisio al tirassegno, nella stoccata della sicurezza, il 2-0 che nel primo tempo mette fine - di fatto - alle ostilità. Il digiuno è interrotto, la pancia torna a riempirsi. Nel mezzo, il cambio in cucina, perché non c’è più il cuoco Ranieri, sostituito
    da Ferrara il predestinato (tra pizze e campi di calcio). Ma non parlategli di ammutinamento o di tradimento. Non è il gioco preferito da chi frequenta gli stadi di serie A dal 1993. «Io mi sono sempre impegnato al massimo. Sono felice di aver realizzato due gol all’esordio di Ferrara, ma ne avevo siglati 19 con Ranieri. Purtroppo sono mancati nell’ultimo periodo e mi dispiace essere arrivati a questo punto».

    SI CAMBIA Alex lucido e tirato. «Era un momento delicatissimo: ci siamo presentati attenti e ordinati. Questo senza voler dire che prima non lo eravamo. Sapevamo di dover vincere e solo questo conta». Ok, ma l’esonero del signor Claudio è da urlo... «Lo so, da quarant’anni non succedeva alla Juve ma è andata così. Siamo con un nuovo allenatore, però questo non ha influito: io mi sono semplicemente concentrato per la gara. Nella vita, poi, capita di tutto...». Anche che la società bianconera capovolga lo stile della Signora. «Loro devono portare avanti un certo lavoro, con le capacità che possiedono ». Senza intralci da prime donne. «Non devono avere colloqui con il sottoscritto... Ora ci hanno lasciato aperta questa possibilità, questa soluzione, e vediamo come finisce ».

    IMPLACABILE Alex che bersaglia ancora una volta il Siena, vittima predestinata. Nel dettaglio: 262 in carriera, 21 in stagione, 13 in campionato. «Sono il capocannoniere della squadra, è un piccolo vanto». E in ballo c’è ancora molto. «In quindici giorni ci giocavamo la Champions. Ora siamo matematicamente dentro l’Europa che conta, senza passare dai preliminari. Rimangono altri sette giorni per arrivare più in alto... La vittoria è bellissima, ancorché sofferta per le condizioni ambientali». Squagliato alla meta, si potrebbe dire... «Bene così. Ci siamo presentati tante volte davanti al portiere e siamo riusciti a chiudere la storia». Alex che dà i numeri ma non perde la testa. «La stagione poteva prendere un’altra piega. Domenica contro la Lazio ci giochiamo il secondo posto dopo un periodo con parecchi turbamenti. Non sempre ci sono riuscite le cose, ma abbiamo recuperato la serenità ».
    FEDELEAlex che si comporta da amico fino in fondo. «Ciro mi ha dato fiducia e l’ha conservata nell’arco della partita». Inevitabile leggerci un’allusione alle tante, troppe sostituzioni subite in precedenza. In ogni caso, «sono felice di quello che ho fatto dopo aver rischiato di non giocare in questa settimana, per noi era importante vincere con largo margine». Facile dare addosso a chi non c’è più, in momenti simili. «Credo che Ranieri abbia un modo di vedere le cose che in fondo può spiegare solo lui. Però bisogna ammettere che nelle vittorie siamo stati tutti bravi e nei periodi difficili non è stata tutta colpa di Ranieri. Vecchia guardia che remava contro? No, è falso. Abbiamo sempre cercato di dare il meglio. Quantomeno quando siamo stati chiamati in causa... Contro la Lazio ha tenuto fuori me, Camoranesi, Nedved e ha perso». Poi le lodi all’ex difensore diventato allenatore. «Io l’ho conosciuto come compagno e come responsabile del settore giovanile. Devo dire che è stato pronto e deciso alla prima esperienza: è andata bene ed è questo l’aspetto fondamentale della partita al Franchi. Anzi, gli auguro di sommare ancora tante panchine in carriera ». Ciro il terribile, in realtà, gli trova un neo. «Alex deve essere più cattivo». A trentaquattro anni gli tocca mordere chi lo stringe d’assedio prima di scappare a casa.

    tuttosport
     
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4 replies since 24/5/2009, 17:48   127 views
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