Del Piero rinnova fino al 2011

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  1. adp.slv
     
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    fantasticooooo!! :)
     
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  2. Delpierina10
     
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    Stefano Del Piero: "Juve scelta di cuore"

    18 luglio 2009 - Stefano Del Piero è stato il primo idolo, il modello da seguire per Alex Del Piero. Un passato da calciatore, adesso procuratore del fratello, Del Piero senior è tra i protagonisti del rinnovo siglato ieri dalla Juventus e dal suo capitano che staranno insieme almeno fino al 2011. "È quello che voleva Alex - spiega Stefano Del Piero ai microfoni di Sky Sport 24 -, ovvero rinnovare di un anno il suo contratto e continuare questo percorso che da 16 anni lo vede lottare insieme alla squadra per ottenere successi prestigiosi". Solo Juve, Del Piero non ha mai pensato ad altro. "Le idee circolano, non siamo fuori dal mondo, si pensa a tante cose, ma la testa ragiona anche con il cuore", spiega Stefano Del Piero, procuratore quasi atipico, che non ama le luci dei riflettori e dichiarazioni roboanti. "Credo sia corretto che ogni persona trasferisca nel lavoro quello che è, il nostro modo di essere, il mio e di Alex, appartiene ad una famiglia e ad una cultura che ci fa comportare così, come siamo". Secondo Stefano il segreto di Alex: "è la passione sfrenata per il calcio, era così anche da bambino. Ama questo lavoro in modo importante, e lo dimostra il fatto che si prepara stando attento al minimo particolare e senza lasciare nulla al caso. Quando era piccolo era lui che mi seguiva sempre, adesso si è capovolta la cosa".

    gazzetta.it

    :best:
     
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  3. Juventinissima83
     
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    Sono strafelice che il contratto sia stato rinnovato prima che cominciasse la nuova stagione senza portarsi avanti polemiche e idee folli della stampa.. :D

    :best: non c'è altro da aggiungere!
     
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  4. Concy10
     
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    e la seconda firma dopo quella del rinnovo l'ha messa sulla mia sciarpa :) :):) immenso capitano!!!e questa volta davvero la dirigenza non sta sbagliando niente bisogna ammetterlo!:juve2:
    Metto un po' di articoli dedicati




    Un amore nato nel 1993 coronato da titoli e trofei

    TORINO - Dedicato a chi dice che non esistono più le bandiere. Alex Del piero arrivò addirittura a giocare nella Primavera, nel ’93, prelevato da Padova del grande talent scout Aggradi, non a caso amico di Boniperti, con cui aveva giocato. Del Piero l’anno dopo conquista subito il posto togliendolo niente meno che a Baggio (complice un infortunio del Codino) e Lippi non ci pensa due volte: quel ragazzo è un fenomeno, è già maturo, ha personalità anche in campo internazionale e, a differenza di Baggio, corre pure e lotta. Da quel momento, nascono tanti “delpieri” diversi, a seconda dell’annata. Quello tecnico e agile delle due stagioni successive; quello più robusto e tonico del ’97 e ’98, dopo la cura Ventrone; quello del dopo-infortunio, che torna se stesso dopo quasi due anni di sofferenza. Poi c’è il Del Piero delle panchine di Capello e infine il redivivo, quello che fa il gran gesto prima di tutti: io la Juve la seguo anche in B (dopo Calciopoli) e molti lo imitano. È sempre lui a lanciare il messaggio della riscossa, del ritorno in Europa, della grande rivincita di Madrid, dove 80 mila tifosi spagnoli si alzano in piedi per applaudirlo. C’è un Del Piero che riesce ancora a vincere la classifica cannonieri a 34 anni. In cifre, nessuno ha vinto come lui in bianconero: 7 scudetti (due revocati), una Champions League, una Supercoppa Europea, una Coppa Intercontinentale, un Mondiale.


    fonte:corriere canadese online





    Del Piero, la bandiera non s'ammaina


    Strano ma vero. Proprio nell'estate in cui i trasferimenti milionari di Kakà e Cristiano Ronaldo hanno segnato il trionfo di un calcio quasi totalmente in balia di marketing ed interessi economici, si segnala la presenza ancora viva di calciatori che hanno deciso di legare per sempre (almeno agonisticamente parlando) il proprio nome alla storia di una sola società. Simboli, anche al di fuori del campo, e spesso capitani dei rispettivi club, questi giocatori rappresentano l'ultima resistenza ad un mondo in cui l'appartenenza è un valore sempre meno sentito.

    Fosse stato ancora al suo posto, pronto a tirare il gruppo a Milanello, Paolo Maldini avrebbe senza dubbio meritato di aprire la carrellata di "bandiere" ancora esistenti. Purtroppo per il calcio, però, il 41enne difensore del Milan ha scelto di chiudere la sua fantastica carriera in maglia rossonera. Le polemiche che hanno caratterizzato il saluto a San Siro avranno magari incrinato il rapporto con la Curva ma di sicuro non hanno macchiato 25 anni di successi, professionalità e totale dedizione alla causa. Un esempio per compagni e avversari, tanto che quando si parla di fedeltà ai proprio colori, quello di Maldini è uno dei primissimi nomi a venire in mente.

    La notizia dell'addio del milanista, però, è stata seguita dall'ufficializzazione di due matrimoni che hanno invece scelto di andare avanti con reciproca soddisfazione. In una Juve che cambia pelle, infatti, il punto fermo resta sempre lui: Alessandro Del Piero. E' ormai ad un passo il rinnovo del capitano con la Vecchia Signora, un accordo che permetterà all'attaccante di allungare di un anno la scadenza inizialmente prevista per il 2010. Da quel momento in poi, di stagione in stagione, il "Pinturicchio" valuterà il da farsi, pronto un giorno a passare dall'altra parte sedendosi su quella scrivania da dirigente che in Corso Galileo Ferraris è già pronta per lui.

    Quello di Del Piero non è però l'unico rinnovo illustre di questa estate. Nonostante le difficoltà societarie, infatti, la Roma non poteva fare a meno del suo capitano, vero e proprio simbolo anche al di fuori del rettangolo di gioco. Totti prolungherà a giorni per altri quattro anni, intenzionato a rafforzare il record di presenze (539) e reti (220) in maglia giallorossa che già gli appartiene. Come per Del Piero, anche questo è un legame che durerà anche oltre l'ultimo pallone scagliato in porta. Impossibile, ormai, non immaginare Totti nelle vesti di futuro dirigente giallorosso.

    Parlando di bandiere, spesso si finisce per raccontare le gesta di campioni profeti in patria. A questo cliché viene meno il capitano dell'Inter, Javier Zanetti. Chi l'avrebbe mai detto, quando nel '95 arrivò da perfetto sconosciuto, offuscato dall'altro argentino Sebastian Rambert (rivelatosi una meteora in maglia Inter). Poi una gara dopo l'altra fino a toccare quota 645 (meglio di lui in nerazzurro solo Bergomi con 759), con la striscia tutt'ora aperta di 106 gare di fila (record) in Serie A. Classe '73 ma, come dice Mourinho: "Ha il fisico di un ragazzino".

    Al di fuori dei confini della Serie A, l'ultima stagione ha portato alla ribalta altre famose icone del calcio continentale. Il primo è un vero e proprio mito del Real. Si tratta di Raul Gonzalez Blanco, capitano di tanti successi che con la doppietta rifilata allo Sporting Gijon lo scorso 15 febbraio si è permesso il lusso di scavalcare un certo Alfredo Di Stefano diventando il miglior marcatore (311 reti) della storia delle merengues. A Madrid è famoso il detto: "Real? Raul più 10 maglie". C'è da scommettere sul fatto che, indipendentemente dagli arrivi di Kakà, Benzema e Cristiano Ronaldo, un posto per lui Pellegrini lo troverà (o sarà "costretto" a farlo) sempre.

    A 36 anni, nella 19esima stagione con la casacca dei "Red Devils", ha vinto il premio di miglior giocatore della Premier League. Basterebbe questo a qualificare il talento di Ryan Giggs. Il gallese è andato però anche oltre quando il 21 maggio, subentrando a Scholes nella finale di Champions, è diventato il primatista di presenze con lo United superando Bobby Charlton a quota 759. Eletto dai tifosi terzo miglior calciatore della storia del club (dietro Cantona e Best), Giggs è deciso a continuare. Lo scatto e la vigoria fisica non sono più quelli di un tempo (quando volava sulla fascia), ma nei momenti in cui Ferguson ha bisogno di intelligenza in mezzo al campo non c'è ancora opzione migliore del "mago" di Cardiff.



    http://www.dottorsport.info/modules/articl...ticle.php?13785

    CITAZIONE (Concy10 @ 19/7/2009, 12:32)
    Strano ma vero. Proprio nell'estate in cui i trasferimenti milionari di Kakà e Cristiano Ronaldo hanno segnato il trionfo di un calcio quasi totalmente in balia di marketing ed interessi economici, si segnala la presenza ancora viva di calciatori che hanno deciso di legare per sempre (almeno agonisticamente parlando) il proprio nome alla storia di una sola società. Simboli, anche al di fuori del campo, e spesso capitani dei rispettivi club, questi giocatori rappresentano l'ultima resistenza ad un mondo in cui l'appartenenza è un valore sempre meno sentito.

    cito qualcuno ;) "c'è chi fa di tutto per andarsene (vedi ibra..cristiano ronaldo..) e chi di tutto per restare (vedi Ale)" IMMENSO è la parola che descrive meglio il nostro unico CAPITANO!e stare lì fuori al rinnovo del suo contratto è stato storico :D quando è uscito dalla conferenza si vedeva proprio che era felice :best:
     
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  5. niko10rko
     
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    Beh hai stra ragione concy io cmq credo ke ale sia legato alla juve anke xke' lui e' un tifoso nn un semplice giocatore
     
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  6. AlexDelPiero6unico
     
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    Grazie Concy per questi articoli! non avevo dubbi che Ale avrebbe rinnovato per un altro anno, ma averlo fatto con questo anticipo fa capire come sia fondamentale per la juve! UNA STORIA INFINITA!!
     
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  7. giusepppe94
     
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    aleeeeeee a vitaaaaaa-....- nn riesco a immaginarmi una juve senza luiii U____U
     
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21 replies since 15/7/2009, 21:46   373 views
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