Bianconeri ai minimi storici nelle rispettive nazionali.

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  1. wake up
     
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    «Caro Roberto, pensaci bene - lo aveva pregato un mese fa Del Piero - e guarda anche alla tv quello che sto facendo, così ti sembrerà di vederlo più volte». Era il suo penultimo appello a Donadoni in vista dell’Europeo. L’ultimo risale a prima del Napoli. Inutile pure quello, come gli 11 gol in campionato e il fresco record di presenze con la Juve: 552 come Scirea.

    Del Piero è solo la punta dell’iceberg. I tre juventini dell’ultima infornata (Buffon, Camoranesi e Iaquinta) sono pochi per una squadra che veleggia al terzo posto e che, unica tra le big, vanta un’ossatura tricolore. Piena di gente, oltretutto, che farebbe carte false per una chance. Come Chiellini, tra i migliori centrali del campionato, ignorato nonostante la specie sia a rischio di estinzione dopo l’addio di Nesta e il momento poco brillante di altri esemplari. O ancora Legrottaglie («Fino all’ultimo non prenoto le vacanze»), il sedotto e abbandonato Palladino («L’Europeo è un obiettivo»), perfino Molinaro per il futuro («L’azzurro è un sogno»): è difficile trovare in casa Juve chi non abbia ancora proposto la propria candidatura...

    Anche Nedved diceva di essere arrivato al capolinea con la Repubblica Ceca, ma pare ci stia ripensando. «Ogni tanto mi viene in mente di tornare», ha rivelato prima di spedire in ambasciata presso il ct Brückner il compagno ed amico Grygera. E, se Sissoko (Mali) ha confermato il posto nella selezione del suo Paese dopo la Coppa d’Africa, c’è chi il suo l’ha perso: Tiago paga una stagione fallimentare...

    Fonte: http://www.goal.com/it/articolo.aspx?ContenutoId=635472
     
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