Buffon esclude Alex: "La fascia a me"

Il portiere: «Tranquilli, siamo la squadra da battere»

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  1. (-*Juventina_special*-)
     
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    Quel che resta della miglior difesa del pianeta, senza la corazza di Cannavaro, a Gigi Buffon basta e avanza: «Fabio è un grande, e un punto di riferimento a 360 gradi, ma chi gioca non è uno sprovveduto e io, che sto lì dietro, sono tranquillo». Tanto, da confidare in un altro trionfo, annettendosi l’Europa, dopo aver messo i piedi sul mondo: «Arrivo a questo esordio con serenità, fiducia e tranquillità. Noi siamo la squadra da battere». Che ci pensi l’Olanda, non viceversa.

    Finora nessuno nell’accampamento azzurro l’aveva detto così chiaro, perché si era parlato dello spirito di Berlino, di fiducia, tanta, mai di certezza, però. L’ha fatto Buffon che, senza il Pallone d’oro davanti, con gli urlacci piloterà difesa e retroguardia: «Io ho sempre fatto il mio, ma senza esagerare - spiega il portiere - perché se parli troppo finisce che stufi i compagni». Magari l’ascolteranno di più, con la fascia da capitano allacciata al braccio: «Non è una novità, era già capitato due volte - riprende quasi con tono serio - e a 11 anni dall’esordio mi sembra una cosa normale. Era solo questione di tempo, e per me è una gran bella soddisfazione, una grandissima gioia».

    Tocca al numero uno, insomma, dire quello che Donadoni ancora ieri celava, nella conferenza stampa serale dentro lo Stade de Suisse di Berna, appena finito l’ultimo allenamento degli azzurri: «Sapete bene - aveva detto il ct sulla questione della fascia da capitano - chi ha più presenze in questa Nazionale, poi dipende anche da chi andrà in campo». Incrociando le parole del portiere e quelle del tecnico, resta una conclusione: Del Piero, che con 86 presenze contro le 82 di Buffon sarebbe il più anziano, stasera partirà dalla panchina. Il capitano (della Juve, e qui non c’è ballottaggio) comunque sorrideva: «Dobbiamo essere pronti a tutto, come in ogni vigilia - s’è limitato a dire - e questa è stimolante, come tutte le vigilie».


    Emozionante, pure, perché dopo due settimane, finalmente s’attacca: «Un po’ la tensione inizia a salire - continua Buffon - sta montando da sabato sera, quando si è cominciato a giocare. C’è anche la curiosità di vedere fino a che punto siamo pronti, come pure c’è la speranza e la fiducia di esserlo». Per cabala e per amore, intanto, stasera in tribuna spunterà Alena Seredova, che delle nostrane Wags fu la capostipite in Germania, mentre il piccolo Louis Thomas arriverà solo per la partita contro la Romania.

    Sul campo vitale sarà scattare bene contro gli Orange: «Sì, è davvero troppo importante iniziare prendendo i tre punti, perché se parti male finisce che non fai molta strada». Buffon, invece, è convinto di spianarne parecchio, da qui a Vienna, terreno di finale, anche se la difesa ha dovuto forzatamente variare assetto, per la rottura di Cannavaro: «Ovvio che Fabio è super, uno di livello assoluto, da quindici anni un punto di riferimento dentro e fuori dal campo, un’assenza, insomma, che si sente. Ma chi gioca non è uno sprovveduto». Per questo, la blindatura che lasciò passare solo spifferi in Germania, rimane affidabile, per Buffon: «Penso proprio che la difesa dia ampie garanzie, almeno a me che l’osservo da dietro. Penso sia ancora un nostro punto di forza. Sono molto sereno». Bisognerebbe dirlo a Barzagli, indiziato per affiancare Materazzi nella coppia centrale dell’esordio, che tanto sereno, umanamente, ieri non pareva, sfilando nella camminata che dagli spogliatoi porta al pullman: «Sento salire l’adrenalina, e anche un po’ la sofferenza».

    Il portiere, invece, ha solo insofferenza, per quei nuovi palloni che svolazzano da tutte le parti, quando s’avvicinano all’obiettivo: «Alla fine ti ci abitui - spiega il numero uno della Juve - e continuando a parlarne si rischia di diventare noiosi, ma quello che hanno detto gli altri portieri è vero». La cosa ridicola è che quando si cambia lo strumento principale del gioco, ci mettono bocca e mani tutti, tranne i diretti interessati: «La verità è che a ogni competizione siamo allo stesso punto e poi a chi deve decidere, il nostro parere non interessa mai».

    Almeno non parerà con la congiuntivite, il cui sospetto s’era affacciato per quegli occhiali scuri con cui si era presentato in un’oscura mixed zone e per la battuta del diretto interessato, sempre in vena di scherzi: «Congiuntivite? Beh, un po’, sto diventando vecchio». Abbastanza, per fare il capitano.

    con tutta la simpatia e l'affetto per buffon.....pero... :unsure:
     
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  2. Concy10
     
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    io nno ho nè simpatia nè affetto per buffon si sa quanto vale come uomo...gli episodi si sprecano su di lui... farebbe meglio a non parlare mai e a concentrarsi più sul campo.. con la difesa che ci ritroviamo dovrà fare gli straordinari e nno ripetere le ultime prestazioni con la juve... cmq capitano non capitano l'importante è vincere e sperare che alex trovi spazio
     
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  3. Tezz_mission
     
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    Buffon should be quiet. The more he talks, the more I dislike him.
     
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  4. alicia1986
     
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    che uscita infelice, caro gigi....... :blink:
     
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  5. 0o°trishetta-10°o0
     
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    Era meglio se evitava..!!
    Cmq come dice Concy.. l'importante è ke alex trovi spazio..
    E ke dimostri tutto ciò ke vale..!!
     
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4 replies since 9/6/2008, 10:13   74 views
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