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Brasile-Italia, molto più di un’amichevole
Non chiamatela amichevole. Non ci sarà nulla in palio se non l’onore, ma quando Italia e Brasile si affrontano, la sfida non può non caricarsi di nobili significati. Perché alle 20.45 di questa sera, all’Emirates Stadium di Londra, si affrontano le due Nazionali più titolate del pianeta, i campioni del mondo in carica contro i campioni del mondo del 2002, in una sorta di spareggio di questo inizio secolo. In campo nove titoli mondiali, i maestri del football planetario, loro, contro chi del football ha fatto quasi una religione, noi, nella terra dove il football è nato, l’Inghilterra. Chi riesce a trovare qualcosa di meglio, alzi la mano. Italia e Brasile si affronteranno per tredicesima volta nella storia e il bilancio sinora è di perfetta parità: cinque vittorie a testa e due pareggi, anche se uno di questi è tale solo per le statistiche, perché in realtà si tratta dello 0-0 di Pasadina, nella finale mondiale del ’94, vinta poi ai rigori dai verdeoro.
Quella di questa sera sarà l’ottava amichevole, ma non si preannuncia come un’occasione per sperimentare nuove soluzioni. Dunga e Lippi metteranno in campo le migliori formazioni a loro disposizione. Il primo deve rinunciare a Kakà, mentre il c.t. azzurro non ha a disposizione due pilastri come Chiellini e Gattuso. Nel Brasile dovrebbe essere Adriano a guidare l’attacco, supportato da Robinho e Ronaldinho. L’Italia si affiderà invece a Luca Toni, con Camoranesi e Rossi, o Di Natale più esterni. In campo dal primo minuto ci sarà anche Gigi Buffon e, con ogni probabilità, Nicola Legrottaglie, con Vincenzo Iaquinta pronto a dare una mano a partita in corso.
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